PUNTURE DI INSETTI

Molti insetti pungendo possono causare delle piccole lesioni della pelle, in questo modo sono in grado di iniettare all’uomo sostanze tossiche o trasmettere malattie. Le punture in genere provocano solo irritazione, prurito e gonfiore; la risposta individuale a questo stimolo è molto varia, quando la reazione è particolarmente forte si è costretti a fare ricorso a cure mediche. Gli insetti sono attirati dall’uso di profumi, deodoranti, lacche, abiti dai colori sgargianti. Gli insettorepellenti possono essere un valido mezzo di prevenzione. Tali sostanze non sono sempre prive di effetti collaterali, vanno quindi usate con attenzione evitando di applicarle sulla cute lesa e vicino agli occhi. Le persone soggette a disturbi respiratori dovrebbero evitare l’uso dei derivati del piretro.

Punture di api, vespe, formiche e calabroni.

Questi insetti iniettano con un pungiglione una sostanza tossica che causa dolore, arrossamento e prurito. L’insetto se ancora presente va tolto tempestivamente, l’aculeo va estratto, la zona colpita va disinfettata con amuchina. Successivamente possono essere applicati impacchi di ghiaccio per rallentare l’assorbimento del veleno e per diminuire il dolore. Per attenuare il prurito si possono applicare creme cortisoniche. L’uso popolare di ammoniaca diluita non risulta essere decisivo per la risoluzione dell’irritazione. Le punture in gola, sulla lingua e in zone particolarmente sensibili vanno trattate in ambiente ospedaliero. Possono comparire, anche se raramente, manifestazione di natura allergica (sudorazione, orticaria, pallore, difficoltà respiratori, ipotensione e shock anafilattico); in tal caso occorre tempestivamente far ricorso alle cure di un medico o recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

Punture di zanzare, zecche, acari e pidocchi.

Le zanzare pungono prevalentemente al tramonto, fanno eccezione le zanzare tigre, più piccole e con caratteristiche righe sull’addome, che pungono anche di giorno. Le punture di zanzare, anche se per il momento non destano preoccupazione circa il rischio di diffusione di malaria, possono comunque causare gonfiore e bolle, tali manifestazioni possono durare alcuni giorni. Le bolle possono rompersi causando infezioni e ulcerazioni. Il trattamento e del tutto simile a quello descritto precedentemente per le api, vespe, ecc..


Le zecche se ancora presenti vanno tolte con pinzette, la rimozione può essere felicitata applicando localmente petrolio, etere, benzina o olio. E’ importante essere certi di aver tolto completamente il pungiglione. Possono essere applicate localmente pomate antistaminiche, se compare un esantema o una infezione è necessario rivolgersi ad un medico. Ultimamente si stanno verificando molti casi di malattia di Lyme. Tale malattia trasmessa dalla puntura di una zecca è caratterizzata da manifestazioni cliniche che interessano il sistema nervoso e la cute. Nella zona del morso compare un eritema di forma circolare che con il tempo va espandendosi, questa manifestazioni si accompagna con l’insorgere di febbre, mialgie, malessere generale. Negli Stati Uniti alcune punture di zecca hanno causato una paralisi con arresto respiratorio.


Gli acari depositano le uova sotto la pelle causando dermatiti e scabbia. Gli acari della scabbia scavano sottili cunicoli al nelle pieghe della pelle. Nei cunicoli le larve, deposte dalle femmine feconde, si sviluppano in forme mature dopo alcuni giorni. La pelle interessata dall’infestazione presenta papule e chiazze rossastre. La terapia consiste nell’uso topico di pomate a base di permetrina e zolfo, oralmente sono prescritti antibiotici.

Ragni e scorpioni

I ragni sono quasi tutti velenosi, ma soltanto alcune specie posseggono aculei capaci di penetrare la pelle dell’uomo. In Italia il ragno più velenoso è la tarantola che si trova in luoghi caldi e secchi (Salento); il morso della tarantola provoca reazioni locali particolarmente fastidiose e rari gravi effetti generali.

I centopiedi (scolopendra) provocano razioni locali dolorose e fastidiose.

I millepiedi non pungono ma possono secernere una sostanza irritante.

Gli scorpioni possono iniettare veleno che può irritare e provocare manifestazioni dolorose accompagnate da gonfiore, la gravità della reazione dipende dalla specie e dalla sensibilità del soggetto colpito.

La zona colpita va lavata abbondantemente, si può applicare localmente una crema cortisonica; nei casi più gravi è necessario ricorrere alle cure di un medico.