Categoria: Consigli

ACIDO FOLICO

tratto da: “bollettino informazione dei farmaci” n.2 2004.
www.agenziafarmaco.it/bollettino_n2.html

Cosa è l’acido folico

L’acido folico appartiene al gruppo delle vitamine B. I folati sono presenti in ampia varietà di alimenti. Le fonti più ricche sono rappresentate dal fegato, dalle verdure a foglia larga verde scuro (spinaci, cime di rapa, lattuga), dai fagioli, dal germe di grano e dal lievito. Altre fonti sono il tuorlo d’uovo, le barbabietole, il succo d’arancia e il pane integrale. Purtroppo, però, solo la metà circa dei folati ingeriti viene assorbita e la maggior parte di quelli presenti negli alimenti è instabile. Le verdure fresche in foglia, conservate a temperatura ambiente, possono perdere fino al 70% del loro contenuto in folati in tre giorni. Perdite considerevoli si verificano anche per diluizione nell’acqua di cottura (fino al 95%) e per esposizione al calore. Nonostante tutto, comunque, la normale alimentazione (nelle popolazioni “ricche”) copre usualmente il fabbisogno giornaliero di 0,2 mg.

I PIDOCCHI

I pidocchi sono degli insetti in grado di infestare gli uomini e gli animali. Il pidocchio che attacca l’uomo proviene dalla specie Pediculs Humanus e Pthirus Pubis.

Il Pthirus Pubis, chiamato comunemente piattola, vive e si riproduce tra il pelo de pube, delle ciglia e delle sopracciglia.

Il Pediculus Humanus, detto anche pidocchio, infesta in primo luogo il cuoio capelluto, ha un ciclo riproduttivo che parte dalle lendini (uovo) fino a formare il pidocchio. Le lendini sono deposte in gran parte dietro le orecchie e sulla nuca, aderiscono al capello grazie ad una sostanza adesiva che secernono, si schiudono dopo una settimana. Il pidocchio si nutre di sangue che aspira pungendo il cuoio capelluto, causando così un forte prurito. Il pidocchio se allontanato dalla testa, non avendo più nutrimento, muore dopo qualche ora.

PUNTURE DI INSETTI

Molti insetti pungendo possono causare delle piccole lesioni della pelle, in questo modo sono in grado di iniettare all’uomo sostanze tossiche o trasmettere malattie. Le punture in genere provocano solo irritazione, prurito e gonfiore; la risposta individuale a questo stimolo è molto varia, quando la reazione è particolarmente forte si è costretti a fare ricorso a cure mediche. Gli insetti sono attirati dall’uso di profumi, deodoranti, lacche, abiti dai colori sgargianti. Gli insettorepellenti possono essere un valido mezzo di prevenzione. Tali sostanze non sono sempre prive di effetti collaterali, vanno quindi usate con attenzione evitando di applicarle sulla cute lesa e vicino agli occhi. Le persone soggette a disturbi respiratori dovrebbero evitare l’uso dei derivati del piretro.

Punture di api, vespe, formiche e calabroni.

Questi insetti iniettano con un pungiglione una sostanza tossica che causa dolore, arrossamento e prurito. L’insetto se ancora presente va tolto tempestivamente, l’aculeo va estratto, la zona colpita va disinfettata con amuchina. Successivamente possono essere applicati impacchi di ghiaccio per rallentare l’assorbimento del veleno e per diminuire il dolore. Per attenuare il prurito si possono applicare creme cortisoniche. L’uso popolare di ammoniaca diluita non risulta essere decisivo per la risoluzione dell’irritazione. Le punture in gola, sulla lingua e in zone particolarmente sensibili vanno trattate in ambiente ospedaliero. Possono comparire, anche se raramente, manifestazione di natura allergica (sudorazione, orticaria, pallore, difficoltà respiratori, ipotensione e shock anafilattico); in tal caso occorre tempestivamente far ricorso alle cure di un medico o recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

L’INFLUENZA

L’influenza è una infezione virale che colpisce l’apparato respiratorio. I virus influenzali sono classificati in tre ceppi distinti: A, B, C, i diversi ceppi che prevalgono di anno in anno sono classificati in base all’area geografica in cui si sono manifestati i primi casi. Per il sicuro riconoscimento della presenza dei virus influenzali si può ricorrere a test diagnostici specifici. Il quadro clinico che caratterizza l’influenza è il seguente:

-febbre con temperature superiori a 38°.

-infiammazioni delle vie respiratorie.

-malessere generale (mal di gola, tosse, inappetenza, dolori muscolari, congestione nasale, i sintomi descritti possono essere accompagnati da nausea e vomito).

Erroneamente il termine influenza è riferito anche ad infezioni virali o batteriche che presentano una sintomatologia simile (Adenovirus, Rhinovirus…).

Latte in polvere

l prezzo del latte in polvere in Italia ha raggiunto livelli veramente alti. Nonostante i servizi televisivi (Mixer), gli articoli sui maggiori quotidiani nazionali, riguardanti l’argomento, e la sentenza dell’Antitrust che nel Marzo 2000 ha condannato le maggiori multinazionali produttrici per aver creato un cartello per impedire la concorrenza, la situazione non è affatto migliorata. Con il solito spirito italiano:”l’arte di arrangiarsi”, unito a sempre più solide conoscenze web, è accaduto, finalmente, qualcosa che potrebbe cambiare le carte in tavola.

Mamme sempre più irritate per l’alto costo del latte in polvere, navigando per Internet, hanno scovato siti austriaci e tedeschi che ne proponevano la vendita a prezzi notevolmente inferiori a quelli italiani. Gruppi di discussione e forum hanno allargato la conoscenza delle problematiche inerenti il latte in polvere ad una platea via via sempre più vasta. Sulla scia delle informazioni provenienti dalle piazze telematiche sono nati i gruppi di acquisto solidali , il più noto è il G.A.S. “LatteMiele”, via Carlo Maria Maggi 14 Milano, tel. 02/36535386. Il G.A.S. LatteMiele con il patrocinio dell’assessorato al commercio del Comune di Milano, e di molti politici sensibili all’argomento: Giovanna Meandri, Livia Turco, Tana de Zulueta, hanno immesso sul mercato i più diffusi latte in polvere ad un prezzo ridotto del 50% rispetto a quello praticato nelle farmacie e supermercati. Per chi non avesse la possibilità di contattare i G.A.S., Salvelocs propone una lista di siti commerciali a cui rivolgersi per l’acquisto:

GLICERINA

La glicerina (Glycerolum, glicerolo, alcol glicerico, propantriolo) è un liquido denso, sciropposo, incolore, inodore, limpido, dal sapore dolciastro, con una densità relativa superiore a 1,256, corrispondenti a una concentrazione di glicerina p/p pari al 97%. È igroscopica, solubile in acqua, alcool e acetone in qualunque proporzione, insolubile in etere, cloroformio e oli grassi. Formula grezza , P.M. = 92,1.

Proprietà farmacologiche

La glicerina grazie alla sua igroscopicità ha la capacità di idratare la pelle, per questo motivo entra a far parte di numerose preparazioni ad uso cosmetico: creme, saponi, gelatine, oli. Ha un’azione antisettica grazie alla capacità di disidratare i batteri. E’ considerata un ottimo solvente con proprietà stabilizzanti e conservanti. Somministrata per via rettale ha una azione lassativa grazie alla capacità di irritare direttamente la muscolatura liscia;  rende le feci morbide e ne lubrifica il transito. Le formulazioni ad attività lassativa, contenenti glicerina, sono principalmente supposte, microclimi e clismi. Assunta per via orale è utile sia come lassativo che per diminuire la pressione intraoculare grazie alla capacità di aumentare la pressione osmatica del sangue.

DOLCIFICANTI

Il saccarosio (zucchero comune) è stato, per svariati secoli, l’unico dolcificante utilizzato. Nei paesi occidentali il consumo di saccarosio è cresciuto notevolmente a partire dagli inizi del 1900. Negli ultimi decenni, con lo sviluppo dell’industria chimica, si sono resi disponibili una gran quantità di nuovi dolcificanti. Uno dei modi di classificarli è quello di dividerli in base alla quantità impiegata. Ne esiste un gruppo che è utilizzato in quantità tale da essere considerato un alimento, tali dolcificanti hanno un potere calorico confrontabile con il saccarosio. I principali dolcificanti, appartenenti a questo gruppo, sono : mannitolo, sciroppo di glucosio, maltitolo, sorbitolo, xilitolo. In contrapposizione ai prodotti precedentemente descritti ne esiste una con potere dolcificante altissimo (dolcificanti sintetici). L’elevato potere dolcificante rende questi prodotti utilizzabili in quantità modestissima. I dolcificanti, più utilizzati, appartenenti a quest’ultima categoria sono: aspartame, ciclamato, saccarina. Sostituire il saccarosio con i dolcificanti sintetici può essere utile per i diabetici, le persone con eccesso ponderale e per prevenire la carie. Prima di utilizzare i dolcificanti sintetici sarebbe opportuno rivolgersi al medico o farmacista di fiducia per valutare, con correttezza, il rapporto rischio/beneficio.

LA MENOPAUSA

Per menopausa si intende l’interruzione dell’attività ciclica uterina (ciclo mestruale). La menopausa fisiologica compare solitamente in una età compresa tra 45 e 55 anni. La menopausa precoce è quella che compare prima dei 40 anni, essa può verificarsi sia per cause naturali (vivere in alta quota) sia indotte (abitudine al fumo, asportazione delle ovaie…). La menopausa è preceduta da una fase chiamata premenopausa. La premenopausa è causata da uno squilibrio ormonale caratterizzato da: irregolarità del ciclo con disturbi psichici  (sindrome ansiosa depressiva, alterazione dell’umore, insonnia, svogliatezza), disturbi organici ( cefalea, palpitazioni, vampate di calore). Nella menopausa le manifestazioni assumo un carattere più accentuato, ad esse si sommano altri disturbi quali: osteoporosi, cistiti, secchezza vaginale, ispessimento cutaneo. Le terapie più utilizzate, per diminuire le manifestazioni della menopausa, sono: somministrazioni di estrogeni, assunzione di fitoestratti di soia (isoflavoni di soia).

ARGENTO PROTEINATO

L’argento proteinato (argentum proteinicum, protargolo, argento proteinico, ottargol) viene così definito dalla F.U. XI ed. (farmacopea ufficiale): preparazione argento proteinica che contiene non meno del 7,5% e non più dell’8,5% di argento. Caratteri: polvere di colore marrone, leggermente igroscopica, sensibile alla luce, con acqua forma una dispersione colloidale dando una colorazione marrone cupo, poco solubile in alcool, praticamente insolubile in cloroformio e in etere. Saggi proteine estranee: una soluzione acquosa 100 g/l non presenta alcun deposito prima di 10 minuti, una soluzione acquosa 20 g/l dopo aggiunta di un volume uguale di una soluzione satura di sodio cloruro R non si intorbida. Saggi argento ione: agitare 1 g della sostanza in esame con 10 ml di alcool R, filtrare ed aggiungere al filtrato 2 ml di acido cloridrico diluito R, non si produce nessuna opalescenza. Conservare in un recipiente ben chiuso, protetto dalla luce.

ACIDO BORICO

L’acido borico (acido ortoborico, acido boracico, sale sedativo di Homberg) ha la seguente formula chimica .  Le caratteristiche chimiche sono le seguenti:  cristalli lamellari o flessibili, bianchi e lucenti, con lieve sapore acidulo. Una soluzione 0,1 M ha un pH di 5,1, è stabile all’aria, fonde a 171 C°, è solubile in 30 parti di acqua, 25 parti di alcool, 5 parti di glicerina, poco solubile in etere e benzolo. L’aggiunta di glicerina all’acqua ne aumenta la solubilità ed il carattere acido. Si trova in natura come minerale (sassolite) o si può ottenere da alcuni minerali contenenti borati. Il boro è un elemento presente nelle acque nei tessuti sia vegetali sia animali. I derivati di questa sostanza chimica (borace) sono utilizzati industrialmente (perborati) come candeggianti nei detersivi e nella industria della gomma. L’ac. borico è presente in numerose acque termali e in sorgenti di vapore caldo (soffioni boraciferi). Fu lungamente conosciuto come sale sedativo di Homberg, perché nel 1702 lo definì chimicamente. Per tutto l’Ottocento fu utilizzato per le sue proprietà sedative, disinfettanti  e antiepilettiche. Ritenuto innocuo fu utilizzato per conservare latticini e carni.